Progetto culturale
La Fondazione ha per scopo l’attuazione di iniziative del più alto interesse sociale quale l’educazione, la cultura e solidarietà negli strati meno abbienti, in tutto il territorio nazionale, a garanzia della protezione, sotto il profilo fisico e morale, dell’infanzia abbandonata o priva di assistenza, come recita l’art. 2 dello statuto.
La Fondazione è un Ente giuridico che attraverso studi, ricerche, progettazione pedagogica, attività ed interventi socio-educativi, formativi e culturali individua innovativi strumenti, nuove metodologie e tecnologie avanzate che consentono il contrasto al disagio ed alla marginalità giovanile, consapevole anche che il disagio e la marginalità sono realtà complesse ed articolate in un continuo divenire.
A tal fine, la Fondazione ha istituito la formazione permanente – ponendosi con attenzione e con profondo ascolto della realtà e come sfida alla stessa, come alternativa credibile e realizzabile, come scommessa di responsabilità nei confronti delle famiglie e dei ragazzi stessi – con articolati e diversificati progetti educativi per la promozione dell’educazione e della cultura, relativi all’area della prevenzione e del recupero minorile, valorizzando in primis la storia e la vita individuale di ogni minore più che la problematica del contingente, superando così l’indifferenza, l’insensibilità verso gli altri ed i loro problemi.
Sentirsi membri di una comunità, in cui dare aiuto e collaborazione, riscoprire ed apprezzare i valori autenticamente umani, migliorare e dare un senso alla propria esistenza con nuove forme di autorealizzazione e di riaggregazione sociale.
L’amicizia, la solidarietà, la non-violenza sono valori che fanno parte integrante di questo progetto culturale, unitamente alle peculiari proposte formative – che costituiscono occasione di raccordo e di confronto – che stimolano sempre l’osservazione e la ricerca continua.
Dal superamento delle diverse forme di disagio e di marginalità all’analisi delle differenti problematiche; dall’osservazione delle dinamiche relazionali a quelle interpersonali sino agli obiettivi educativi prefissati; dalla partecipazione attiva all’evoluzione dell’esperienza, all’ottimizzazione delle risorse umane, all’attenzione della salvaguardia del sé (professionale e personale) al costante rapporto con l’istituzione e con l’utenza; dalla valutazione periodica dei progetti al monitoraggio permanente del percorso comunitario; da una costante produttiva partecipazione agli impegni comuni – nonché ad una reale interiorizzazione ed accettazione del percorso di crescita individualizzato e collettivo – al mantenimento di un clima di fiducia reciproca; dalla filosofia del gioco-lavoro – processo che si concretizza con l’espressione artistica e con l’animazione nelle diversificate attività (sia di carattere didattico che di tempo libero) – al raggiungimento dell’autostima e dell’autonomia.
Questi principi e queste linee programmatiche si collocano nella piena autonomia socio-educativo-culturale all’interno dell’Istituzione e nelle diverse reti dei servizi sociali territoriali e identifica – la Fondazione – quale interlocutore privilegiato della società ed in particolare del mondo scolastico, professionale, accademico per la ricerca, la sperimentazione e l’attuazione di sinergie educative.
La Fondazione opera attraverso servizi e strutture educative:
a) le Comunità ( Diurno e Residenziale);
b) i laboratori (didattici e di primo avviamento professionale);
c) la formazione (mediazione, counseling, tirocini educactivi) e la consulenza legale, medica, ecc.);
d) il centro di documentazione (biblioteca e videoteca).
Servizi e strutture che sviluppano e ripercorrono il quotidiano, ovvero il contesto esistente e il retroterra culturale di appartenenza.
I giovani, gli adulti, gli studenti, i lavoratori, i religiosi e i laici (volontari, collaboratori e dipendenti) fortemente motivati operano nella Fondazione e si identificano nei valori e negli scopi della stessa, condividendone il senso di appartenenza e dando vita ad un luogo privilegiato che risponde alle esigenze sociali e civili della nostra contemporaneità (attenzione, apertura, chiarezza, onestà, coerenza, equilibrio, ecc.), uno spazio a misura di bambino, uno spazio a misura di adulto in una continua reciprocità, ove si sottintende il valore della laicità.
Queste significative risorse umane (educatori professionali, animatori, insegnanti, counselor, pedagogisti, psicologi, psicoterapeuti, mediatori, assistenti sociali, medici, legali, artigiani) hanno professionalità diverse ed un notevole bagaglio culturale e di esperienza nello specifico campo del disagio e della devianza minorile.
La produzione di idee e le relative risorse della Fondazione investono l’ampio campo delle scienze umane e sociali, vivono il valore del pluralismo – i singoli ideali, i punti di vista ideologici, gli ambiti religiosi, gli aspetti giuridici – che concorrono a molteplici concettualizzazioni e producono spessore culturale.